SALUTO ALL’ASSEMBLEA
di Madre Lucia Moratti
“La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù”: inizia così l’Evangelii Gaudium con cui Papa Francesco affronta il tema dell’annuncio del Vangelo nel mondo d’oggi. Noi tutti, siamo qui, insieme oggi, perché abbiamo incontrato Gesù e abbiamo conosciuto la gioia del Vangelo.
È immediato il riferimento al nostro Battesimo, ai nostri genitori, alle comunità cristiane che ci hanno accompagnati e preceduti nella fede, ai sacerdoti che sono entrati nella nostra vita.
Nel nostro percorso, abbiamo incontrato la Chiesa, Madre e Maestra, con mille volti.
Ad un certo punto a noi suore, un tempo “ragazze”, è capitato di incontrare una comunità religiosa, di avvertire il fascino di un dono, di uno stile, di un amore presenti nelle suore che andavamo conoscendo.
Interrogando la sintonia creata da quell’incontro, abbiamo trovato risposte vitali: l’amore indiviso per Dio, l’amore per le giovani e ne siamo rimaste conquistate: si è trattato di un fascino, un contagio, che ha dato voce a un desiderio profondo che era dentro di noi, vivo da sempre e aspettava di essere riconosciuto ed espresso. Abbiamo lasciato la nostra famiglia di origine per formare delle comunità dove la sfida quotidiana è il Vangelo, vissuto in povertà, obbedienza e castità.
A poco a poco abbiamo conosciuto Madre Annunciata Cocchetti e il suo dono.
Anche a voi laici, qui presenti, è capitato qualcosa di simile: avete incontrato forse una suora, forse una comunità religiosa e avete sentito risvegliarsi un fascino che era dentro di voi, da sempre. Avete provato a dargli nome, a conoscerlo meglio, a coltivarlo. Avete convenuto: il carisma della Beata Annunciata “parlava” anche a voi e avete deciso: qualcuno per la Consacrazione nel mondo (Fraternità Secolare Santa Dorotea), qualcuno per le promesse, qualcuno si è costituito in Associazione, per perseguire insieme gli obiettivi carismatici, tutti vi siete confermati per un impegno nella Chiesa, facendo presente oggi, il carisma educativo che lo Spirito diede ad Annunciata, due secoli fa.
È nata così la Famiglia di Annunciata, in America Latina, in Italia, in Africa.
L’abbiamo messa a tema di un’Assemblea: perché?
Per contarci? No.
Per autoesaltarci? Nemmeno.
Per cercare la differenziazione ad ogni costo, dentro la Chiesa? No.
Semplicemente perché sappiamo di essere un piccolo seme, un pizzico di lievito, donato alla Chiesa per il mondo. Un dono che, a volte, si esprime condividendo una stessa opera apostolica, a volte è vissuto da ognuno secondo la sua vocazione, nella sua realtà familiare, di lavoro, di volontariato, di tempo libero… ma sapendo di essere Famiglia, di essere un corpo.
Oggi questa Famiglia vuole incontrarsi, gioire, conoscere qualcosa di più anche dei fratelli e delle sorelle che vivono in altri continenti, ringraziare il Signore.
E, come Famiglia, lasciare, a sera, questa Assemblea, più confortati, rafforzati nella nostra identità, più missionari perché contenti di quello che siamo, insieme.
È il mio augurio.