XVII CAPITOLO GENERALE
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Cosa è un Capitolo?
È: «un avvenimento ecclesiale, un “momento forte” nel processo di rinnovamento-adattamento della vita religioso-apostolica di un istituto, opera di tutti, momento forte di vita comunitaria, suprema autorità interna dell’istituto, massima espressione di dialogo, di rappresentatività e di corresponsabilità».
Anche noi ci prepariamo a celebrarlo a Cemmo a partire dal 15 luglio 2024 e proseguirà, fino all’11 agosto 2024.
Il cammino lo faremo insieme, e ci accompagnerà un’icona biblica: “La donna Samaritana al pozzo con Gesù” (Gv 4,5-42).
L’obiettivo del Capitolo lo sentiamo riassunto nel titolo
“Dammi da bere”!... L’urgenza dell’annuncio
“Dammi da bere”: sono le parole di Gesù, la richiesta di Gesù alla donna Samaritana. Quell’incontro per la Samaritana non era atteso, anzi lei, forse, data la sua vita, era intenzionata a sfuggire ad ogni incontro. Eppure, Gesù in modo imprevisto si fa presente lì, al pozzo e fa una richiesta proprio a lei: “Dammi da bere”. Come non leggere anche in questa iniziativa di Gesù l’espressione che ci è tanto cara “Lui fu il primo ad amarmi”? Come non cogliere che ogni risposta, ogni apertura al dialogo, ogni fermarsi al pozzo dell’incontro, ogni desiderio di qualcosa di più e di qualcosa di nuovo è generato dalla creatività di chi ama per primo?
“Dammi da bere”: esprime anche la nostra sete di Gesù, quella che ci fa desiderare sempre l’acqua viva, così diversa da tutte le altre che spesso assaporiamo restando tristi o stanche perché ci manca la relazione fondamentale che riempie il nostro cuore. “Signore, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua”!
“Dammi da bere”: è anche la sete di chi vive attorno a noi, vicino a noi, lontano da noi… È spesso un grido, un lamento, un’implorazione, a volte anche senza parole…. È quel grido che ci raggiunge anche quando vorremmo non sentire. È un grido che può cadere nell’indifferenza. È quel grido di cui spesso ci parla Papa Francesco: “dammi da bere ci chiedono quanti in famiglia, sul posto di lavoro, hanno sete di vicinanza, di ascolto, della Parola di Dio: ce lo chiedono quanti hanno bisogno di trovare nella chiesa un’oasi, è l’appello della nostra società, dove la fretta, la corsa al consumo, la cultura dell’indifferenza generano avidità e vuoto interiore. Non dimentichiamolo “dammi da bere” è il grido di tanti fratelli e sorelle che chiedono acqua per vivere mentre si continua a deturpare la nostra casa comune, che sfinita e riarsa ha sete. Davanti a queste sfide, il Vangelo di oggi offre ad ognuno di noi l’acqua viva che può farci diventare fonte di ristoro per gli altri.” (Angelus – Papa Francesco 12/03/23)
“Dammi da bere”: è il grido cui vogliamo rispondere oggi, interpretando gli interrogativi che abitano il nostro cuore ad ogni età, in ogni situazione, ad ogni latitudine, in ordine alla missione che ci è affidata, e così bene espressi nelle restituzioni delle comunità: “Oggi come aiutarci a rispondere alla “sete educativa?”. “Quale bicchiere d’acqua offrire al più piccolo dei fratelli, sapendo che sono Sua immagine?”
Chiamata e missione, lo sappiamo, non possono mai essere slegate. È Gesù, acqua viva che ci ha toccato nella chiamata, ed è Gesù acqua viva sovrabbondante che ci spinge all’annuncio. Annuncio non significa necessariamente attività, ma missione vera, quella che permette agli altri di incontrare Dio, quella che ha fatto dire ai Samaritani: “Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il Salvatore del mondo”. Le persone che incontriamo possono dire anche a me, a noi, alla nostra comunità, al nostro Istituto che, attraverso di noi, hanno accresciuto la loro fede, hanno incontrato l’acqua viva?
Sappiamo che il Capitolo è un evento nel quale un Istituto guarda sé stesso nel futuro e individua le linee programmatiche lasciandosi illuminare dal Vangelo, dalle radici carismatiche, dalle sfide dell’oggi, della Chiesa e del mondo.
Vorremmo portare al nostro Capitolo la sete: la nostra, quella dei fratelli, del mondo. La sete di Gesù, già e ancora una volta, ci attende, ci precede.