Esperienza in Burundi

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E’ da poco terminata per me una meravigliosa esperienza di missione in Burundi e sono proprio contenta di aver finalmente realizzato quello che da tanto tempo era un mio desiderio.

L’intensità delle emozioni e sensazioni vissute è stata tale che a parole temo di non riuscire ad esprimerla pienamente.

E’ un’esperienza che va assolutamente vissuta in prima persona, che arricchisce l’anima e il cuore.

Io e Marta abbiamo intrapreso questo viaggio con tanto entusiasmo, che non ci ha lasciato durante tutta la nostra permanenza in Africa, anzi è cresciuto giorno dopo giorno, perché alimentato dall’amore che abbiamo ricevuto, già a partire dai primi momenti, con una calorosa accoglienza al nostro arrivo e con una sintonia sempre maggiore con la comunità di Murayi.

Ho sperimentato l’incontro con un popolo lontano da noi per cultura, usi e abitudini e soprattutto per il livello di povertà, una realtà che spesso nel nostro quotidiano non riusciamo neanche ad immaginare. Gente che pur non avendo nulla è in grado di darti tanto!!!

Penso che resteranno per sempre impressi nella mia mente e nel mio cuore gli sguardi dei bambini, così profondi ed espressivi, sguardi che sanno darti emozioni forti e contrastanti, da un lato la gioia di aver donato loro un momento piacevole e dall’altro l’amarezza nel constatare le loro reali condizioni di vita.

Un’emozione spesso è dettata da quella che potrebbe sembrare una cosa piccola e banale, per noi scontata, ma che nei Burundesi, sia bambini che adulti, suscita stupore… come lo stupore che provano nel vedere la loro immagine nello smartphone dopo che gli hai scattato una foto… lo stupore nel vederti accanto a loro a “zappare” la terra in un campo lavoro… o semplicemente lo stupore nel toccare i capelli e la pelle di un “muzungu” (uomo bianco)… si è proprio così… la gente per strada a volte è contenta semplicemente per il fatto di aver incontrato un muzungu o perché hai regalato loro un sorriso, una stretta di mano o hai condiviso un momento, un calcio ad un pallone, un canto, una lezione di francese o di italiano.

Ho sperimentato l’amore di Gesù attraverso gli occhi di quei bambini e della gente che ho incontrato lungo questo cammino.

Avevano proprio ragione coloro che prima di partire mi dicevano: “è più quello che riceviamo da un’esperienza di missione rispetto a quello che riusciamo a dare”.

Ed è per questo che ringrazio tutti coloro che mi hanno accompagnato nel percorso di preparazione e chi in Burundi mi ha accolto con tanto affetto, facendomi sentire a casa, in una meravigliosa comunità come quella delle Dorotee di Cemmo a Murayi.

Le suore sono straordinariamente attive e costantemente impegnate nel tentare di migliorare le condizioni di vita della gente, nel cercare di innalzare il livello culturale dei bambini e dei ragazzi, purtroppo molto basso, favorendo un processo di scolarizzazione e nel prestare un prezioso aiuto in ambito  medico – sanitario, attraverso le vaccinazioni, il sostegno ai bambini malnutriti e l’assistenza al parto, sia pure con gli strumenti limitati di un piccolo dispensario.

E’ un’esperienza che consiglio a tutti!!!

Mary Seidita

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