“Perché siete venuti fin qui?”. Se dovessimo considerare tutte le parole scambiate in questi giorni di missione, togliendo gli “Hola. ¿Todo bien?”, le risate (tante) e i “Gracias por todo” (ancora di più), l’espressione che ognuno di noi si è sentito rivolgere con maggiore frequenza è stata proprio quella che va all’essenza della nostra esperienza: la motivazione del nostro viaggio. Grandi e piccoli, sconosciuti e molti ormai diventati amici, nella semplicità di questa domanda ci hanno costantemente rimandato al cuore di quello che stavamo vivendo e per l’insistenza con cui ci trovavamo di fronte a questo interrogativo, la questione non poteva essere risolta con un semplice “per conoscere la vostra realtà”. Perché la risposta potrebbe essere ovvia: come farsi scappare l’occasione di scoprire un posto dall’altra faccia della terra. E questa è stata la motivazione che ci ha accompagnato per i primi momenti del nostro viaggio. Ma quando abbiamo iniziato ad incontrare volti, sguardi e sorrisi tutto è cambiato. Il paese era solo la cornice; è l’umanità che ha cominciato a farci battere il cuore. È difficile dare risposta a chi ci chiede com’è l’Argentina. Considerazioni storico-politiche, economiche-sociali sono i pilastri di un discorso lungo e complicato, di cui più volte